A Sarnano, sulla Via delle Cascate Perdute – 13 Aprile 2025

Escursione lungo il corso del Torrente Tennacola a Sarnano Partenze: Teramo Cartecchio (ore 7,00) – Mosciano S.A. (Bar 101) ore 7,20  – San Benedetto del Tronto (Viale de Gasperi) ore 7,50 Il Tennacola è il maggior affluente di sinistra del Fiume Tenna; anch’esso nasce sul versante orientale dei Monti Sibillini, più precisamente dalle falde acquifere del Monte Castel Manardo (1917m. Già nei pressi delle sorgenti, ubicate nella frazione di Pintura di Bolognola, scorre nell’angusta e selvaggia Valle dei Tre Santi (in origine Valle dei tre Salti) dove precipita in più punti formando salti vertiginosi.                                                                                    Il torrente prosegue in forte pendenza fino a Sarnano dove si incontrano altre strettoie e suggestive cascate, fino alle porte del centro storico. Le ultime tre sono state collegate da un itinerario che ha preso il nome di Via delle Cascate Perdute. Due di questi tre salti del Torrente Tennacola, infatti, sono state riscoperte solo ne 2020 e valorizzati turisticamente grazie ad un itinerario facile, con poco dislivello adatto a tutti.                                                                                                                                                     Percorso: Centro storico di Sarnano (539m) – Cascata dell’Antico Molino (439m) – Cascata “de luVagnatò” (459m) – Cascatelle dei Romani (487) – Pozze dell’Acqua Santa (548m) – Cascata del Pellegrino (555m) – Fraz. Margani (607m) Dislivello in salita: 170m    Lunghezza: 7/8 km     Difficoltà: facile  Tempo: 3,5 h (escluse le soste) Costo 25...

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Tagliacozzo Una montagna “tagliata” – 27 aprile 2025

Escursione storico-paesaggistica a Tagliacozzo nella Valle dell’Imele, il fiume nascosto. Partenze: SB ore 7,00 Mosciano (ore 7,30) TE ore 7,50 Bomba, Scanno, Tornimparte, Rapino, Forca di Penne, Frattura ed altri sono i nomi vagamente sinistri di note località abruzzesi che, secondo una gustosa scenetta dello showman Vincenzo Olivieri, indurrebbero molti potenziali turisti ad evitare la nostra regione a favore di altre come la Riviera Romagnola dove, invece, sitrovano località con nomi accattivanti come Miramare, Bellaria, Cattolica ecc. All’elenco dei nomi inquietanti manca un nome ancora più truculento: Tagliacozzo. Ma Tagliacozzo, bella località di antiche origini, non ha nessuna attinenza con le morti cruente dei condannati a morte dei secoli passati; Tagliacozzo deriva da “talus cotium”, cioè “squarcio”, “taglio nella roccia”. E’questa, infatti, la caratteristica peculiare del paesaggio del sito dove sorge la cittadina marsicana: un profondo solco che divide due montagne; solco reso ancora più profondo dall’erosione provocata dalla risorgenza del Fiume Imele. L’Imele, nasce a Verrecchie, fraz. di Cappadocia, percorre a pelo libero un chilometro, poi, si inabissa nella cavità carsica dell’ “Otre” e riemerge, dopo tre chilometri, là dove i movimenti tettonici hanno aperto la “porta” che obbliga il fiume sotterraneo a tornare in superficie. Programma della giornata: visita del centro storico di Tagliacozzo. Escursione alle risorgenze dell’Imele sul “Sentiero dei Muli”: partenza dalla piazza dell’Obelisco (795m) – risorgenza dell’Imele (820m) – prosecuzione fino alla chiesa di Santa Maria in Soccorso (900m) ed ai ruderi del castello medievale (1000m). Dislivello in salita (200m) – Sviluppo (2,5km) – Difficoltà: facile – Tempo di percorrenza: 1,5/2h (escluse le soste) Trasferimento in pullman a Verrecchie e breve passeggiata fino alle sorgenti dell’Imele e all’inghiottitoio dell’ Otre. Costo 25...

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Grandi panorami dal Colle di Arsita-Bacucco – 11 Maggio 2025

Parco nazionale del Gran sasso e dei Monti della Laga Partenze: SB ore 7,00 Mosciano (Bar 101): ore 7,30 TE: ore 7,50 Bacucco è stato, fino al 1905, il nome dell’attuale Arsita, comune al confine tra le province di Teramo e Pescara. Bacucco, traducibile in “vecchio rimbambito”, era una denominazione dileggiata da tutti, per cui non restò altro ai poveri abitanti del luogo che chiedere alle autorità del Regno il cambio del nome; a tal fine, si propose di adottare quello di un incastellamento vicino, “Arseta”, che era stato nei secoli passati un insediamento di epoca italica(non più esistente) ubicato sulla “Cima della Rocca”, un’altura di 923m dominante sulla bassa valle del Fiume Fino e sulla vicina costa adriatica. Noi ci arrampicheremo sulle pendici della Cima della Rocca dal quale si apre uno stupendo panorama sulle vicinissime e spettacolari pareti del Monte Camicia e sulle altre cime del Gran Sasso, della Laga e della Maiella. In itinere, nella fase di avvicinamento alla zona dell’escursione, visiteremo la chiesa benedettina (ex abbazia) di San Giovanni ad Insulam, attraverseremo le pendici verticali del Camicia e del Tremoggia fino a Farindola (visita del centro storico). Programma della giornata: Visita in itinere della Chiesa Benedettina di San Giovanni ad Insulam e del centro storico Farindola. Escursione sulla Cima della Rocca: S.P. Bisenti-Arsita (q.600m) – C.le Ciafet (792m) -Cima della Rocca (923m) – Contrada Pantane-S.P. 34 (598m) Dislivello in salita ed in discesa: 320m – Sviluppo: 5km – Tempo di percorrenza: 3h (escluse le soste) – Difficoltà: medio-facile Costo 25...

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Tra Majella e Morrone da Rocca Caramanico – 18 maggio 2025

Da “nonna Angiolina” a “Madonna” Traversata da Roccacaramanico a Pacentro Parco Nazionale della Majella Partenze: TE ore 7,00 SB ore 7,45 Mosciano ore 8,15 Pescara (IKEA) ore 8,45 La valle del Fiume Orta, affluente del Pescara, si insinua e divide il gruppo montuoso del Monte Morrone (2061m) da quello molto più imponente della Maiella (2793m); come dire un omino di piccola stazza, ed un gigante. Le due catene divergono formando un angolo di circa 25° avente per vertice il Passo San Leonardo (1282m) che separa, a sua volta, le vallate dell’Orta da quella del Fiume Vella. Nella Valle dell’Orta, che confluisce nel Pescara, l’abitato più importante è Caramanico Terme, ma, più in alto, in posizione strategica e di controllo, sorse, forse alla fine del primo millennio, un piccolo centro (Roccacaramanico)strettamente connesso economicamente e socialmente con il suo capoluogo. Nel tempo, Roccacaramanico si è spopolato fino a quando non rimase come residente l’eroica “nonna Angiolina” (oggi scomparsa) che, anche grazie a diversi servizi televisivi, ebbe una certa notorietà. Terminato questo lungo periodo di crisi, Roccacaramanico, pur spopolata, è stata sapientemente restaurata ed è il bel borgo dal quale si avvieranno i nostri passi in direzione dell’altro bel centro storico di Pacentro, il paese delle torri e della star musicale Madonna. Percorso: Roccacaramanico (1077m)– P.so San Leonardo (1282m) – Pian dell’Orso (1100m) – Cantoniera (1050m) – Pacentro (620m) Dislivello in salita. 210m Dislivello in discesa: 680m Sviluppo: 10 km Tempo: 4h (escluse le soste) Difficoltà: media* *Non volendo scendere fino a Pacentro, c’è la possibilità di interrompere la discesa all’altezza dell’incrocio del sentiero con la SS487 (1090m). 4km e 400m di dislivello in discesa in meno. Costo 25...

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“Locce” e fioriture nel Distretto delle Baronie – 15 giugno 2025

“Locce” e fioriture di mezza estate nel Distretto delle Baronie Traversata floristico- pastorale. Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga Partenze: SB ore7,00 Mosciano ore 7,30 TE ore 7,50 Sul versante aquilano del Gran Sasso, a meridione dell’altopiano di Campo Imperatore, in un labirinto di cocuzzoli tondeggianti, si nascondono qua e là decine di vallecole carsiche, coltivate con fatica da coraggiosi e infaticabili pionieri che integravano le magre risorse alimentari con un’intensa pastorizia ovina. Le “Locce” – una delle numerose conche intermontane – equidistante tra gli abitati di Barisciano e Santo Stefano di Sessanio, era coltivata anch’essa con lenticchia ed altre leguminose; inoltre, sulle alture perimetrali sono ancora visibili numerose cavità scavate nella roccia adibite a precari ricoveri utilizzati dai pastori – appunto, le “locce” – fino a poche decine di anni orsono. In zone adiacenti al Piano, oltre alle locce, erano e sono presenti (ormai in rovina) altre costruzioni rudimentali in pietra – le “condole” – utilizzate anche come abitazioni temporanee. Nel corso dell’escursione, attraverseremo un ‘area al centro del pianoin cui sono state impiantate essenze colorate chesono diventate un’attrazione per i numerosi escursionisti che la conoscono come piccola imitazione dei Piani di Castelluccio. Percorso: q. 1428m (Pozzo delle Mogli – S.P. Santo Stefano di Sessanio- Campo Imperatore) – V. Traetta (1399m) – Le Condole (1397m) – Chiesa di Santa Maria ai Carboni (1244m) – Le Locce (1225m) –Selletta a q. 1449m (sent. 225) –Valle Augusta (1275m) – S.P. Barisciano-Santo Stefano di Sessanio(1270m) Dislivello in salita: 230m Dislivello in discesa: 400m Sviluppo: 10 km Tempo di percorrenza: 5h Difficoltà: media Costo 25...

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Sui sentieri di Serafino – Monti della Laga – 29 giugno 2025

Spelonga Sui sentieri di Serafino Escursione storico-naturalistica Parco Naz. del Gran Sasso e dei Monti della Laga Partenze: TE ore 6,30 Mosciano ore 6,50 SB ore 7,20 Confine nord-ovest del Parco; siamo sui Monti della Laga, nella valle del Tronto, che qui divide ed unisce i Parchi Gran sasso-Laga e dei Sibillini. Arroccati sui primi contrafforti arenacei, sulle prime pendici di una lunga cresta che si eleva fino ai 2419m di Pizzo di Sevo, sorgono alcuni piccoli borghi i cui abitanti si sostenevano con le scarse risorse che questi monti potevano offrire: pastorizia, piccola agricoltura, carbonaie, raccolta delle castagne. Testimonianza memorabile del quadro umano che popolava queste contrade negli anni 50/60 del secolo scorso, è stato il film “Serafino”, del 1968, interpretato da Adriano Celentano, girato in esterni nella zone percorse dalla nostra escursione ed in particolar modo a Spelonga. Percorso facile ad anello (guida, “il guido”): Spelonga (950m) – Colle Capraro (sent. 301 – 1025m) – eremo Madonna dei Santi (1128m) – Sterrata quote 1152m, 1148m, 1101m, 1056m – Spelonga (950m)- Visita di Spelonga – Pranzo Dislivello in salita ed in discesa: 200m Sviluppo: 6,5km Tempo di percorrenza: 3 h (escluse le soste) Traversata medio-impegnativaColle-Spelonga (guida Salvatore) :Fraz. Colle (1000m) – Incrocio str. sterrata prese Enel (1325m) – Incrocio str. sterrata di P.so il Chino (1650m) – Eremo Madonna dei Santi (1128m) – Colle Capraro (1025m) – Spelonga (950m) Dislivello in salita: 650m Dislivello in discesa: 700m Sviluppo: 11km Tempo di percorrenza: 6h (escluse le soste) Costo 25...

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SUL PIANO DEL VOLTIGNO, UN ANGOLO DI NATURA AI MARGINI DEL PARCO – Escursione ad anello da Campo Imperatore. Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga – 22 maggio 2022

Partenze San Benedetto (Via De Gasperi) ore 7.00 – Mosciano S.A. (area servizio bar 101) ore 7.30 – Teramo (parcheggio Cartecchio) ore 7.50 La catena del Gran Sasso, dal Passo delle Capannelle al Monte Camicia, ha un andamento abbastanza regolare che va da Nord-ovest a Sud-est; poi, bruscamente, l’allineamento montuoso subisce una torsione e si arcua verso sud con cime via via più basse fino a quella più meridionale nei pressi di Bussi e Popoli, il Monte Roccatagliata, che non supera nemmeno i 1000m. In questo tratto, superato il Vado di Sole (1621m) che mette in comunicazione la grandiosa piana di Campo Imperatore con il versante pescarese di Rigopiano, più a sud del profondo squarcio del Vallone d’Angora, si apre, nascosto tra rigogliose faggete e circondato da elevazioni minori, il vasto altipiano carsico del Voltigno. Il piano è bellissimo in tutte le stagioni, ma particolarmente attrattivo durante l’inverno con la neve e in primavera dopo il disgelo per la presenza di numerosi laghetti e di vari inghiottitoi. Di questi, il più grande, molto profondo, è stato chiamato Lago Sfondo appunto perché si riteneva che fosse una cavità “senza fondo”. Magnifico tutt’intorno, sulle basse alture che orlano la piana, il grande bosco di faggi e, lungo il percorso, lo spettacolare affaccio sul Vallone d’Angora nella zona detta “Valle Caterina”. Tanti buoni motivi per non mancare… Percorso unico ad anello Rifugio Ricotta (1517m) – Malepasso (1507m) – Valle Caterina (1400m) – Valle Mastrorocco (1372m) – Vado di Focina (1383m) – Lago Sfondo (1364m) – F.te Cornacchia (1390m) – Rifugio Ricotta (1517m) Difficoltà: Media Dislivello in salita e in discesa: 200 m Sviluppo: 11 km Tempo di percorrenza: 6 ore Il costo dell’escursione è di euro 23...

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“DENTRO” LA MAIELLA Escursione alle Cascate di San Giovanni Parco Nazionale della Maiella – 8 maggio 2022

Partenze Teramo (parcheggio Cartecchio) ore 6.30 – San Benedetto (Via De Gasperi) ore 7.15 – Mosciano S.A. (area servizio bar 101) ore 7.45 – Pescara Ovest (IKEA) ore 8.15 Con un piccolo gioco di parole si potrebbe dire che un conto è andare “sulla” Maiella, un altro è andare “nella” Maiella. A causa della sua morfologia, andare sulla Maiella significa camminare sui suoi vasti pianori sommitali godendo di panorami “grandangolari” che spaziano a perdita d’occhio dal mare, a tutti i gruppi montuosi dell’Appennino centro-meridionale. Per arrivare in alto, tuttavia, a parte la strada per la Maielletta, che sfiora i 1900m, bisogna avere nelle gambe tanta energia per superare dislivelli sempre superiori ai 1000m che separano la cintura dei centri abitati disposti a quote modeste (600/700m). Andare “nella” Maiella, invece, specie sul versante orientale, significa addentrarsi nei selvaggi e profondi valloni che si aprono sui fianchi con notevoli dislivelli dalle vette alla base. In uno di essi, quello che sfocia a Bocca di Valle (640m), nascosto in una bella faggeta, il Torrente Vesola, a 950m di quota, compie un salto di ben 35m ed un altro minore di circa 15m. Le due magnifiche cascate, dette di San Giovanni, sono la meta della nostra escursione che utilizzando sentieri CAI ci consentirà di raggiungere la base dei due salti. Percorso unico Bocca di Valle (647m) – Valle del Torrente Mesola – Cascate di San Giovanni (975m) – Baita degli Alpini (1086m) – Piana delle Mele (930m) Difficoltà: Media Dislivello in salita: 440 m Dislivello in discesa: 150 m Sviluppo: 9 km Tempo di percorrenza: 5 ore Il costo dell’escursione è di euro 23...

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Una passeggiata sul confine del Regno – 20 giugno 2021

  Da Camporotondo di Cappadocia (AQ) al Fosso Fioio (confine Lazio/Abruzzo) Al confine con il Lazio, la tormentata orografia della terra d’Abruzzo si concede un ultimo slancio verso quota 2000 con la catena dei Monti Simbruini, poco conosciuta dai popoli rivieraschi adriatici, ma molto interessante sotto l’aspetto naturalistico ed ambientale. Partiamo dal nome: Simbruini deriva dal latino “sub imbribus”, cioè “sotto le piogge”. Ben 2000mm/mq/anno, ovvero: due tonnellate d’acqua per metro quadrato si scaricano, in media, ogni anno, sui versanti di questi monti che, per primi, intercettano le perturbazioni atlantiche cariche di umidità. Nonostante questo grande afflusso idrico, sui vasti pianori e nelle vallecole dei Simbruini non scorrono né torrenti, né tantomeno fiumi. Unica eccezione, il Fosso Fioio, un minuscolo torrentino che segnava, per una decina di chilometri, il confine storico tra lo Stato della Chiesa e il Regno delle due Sicilie. La gran massa delle precipitazioni non scorre in superficie, ma si infiltra nel sottosuolo per riemergere, molto più in basso, nelle numerose e copiose sorgenti del Fiume Aniene (affluente del Tevere). Camporotondo (1400m) – Cesacotta – Fosso Fioio (1290m) – Rif. Saifar (1330m) – Casino Troili (1330m) – Camporotondo (1400m) Dislivello in salita e discesa: 300m Sviluppo: 13km Tempo di percorrenza: 4 ore Trasferimento a Camporotondo con pullman granturismo con partenze da: San Benedetto del Tronto ore 6,00 – Mosciano S.A. (area di servizio Bar 101) ore 6,30 – Teramo (parcheggio Cartecchio) ore 6,50 Quota di partecipazione: 25,00...

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Escursione sulla Maiella – 26 settembre 2021

Da Camporotondo di Cappadocia (AQ) al Fosso Fioio (confine Lazio/Abruzzo) Al confine con il Lazio, la tormentata orografia della terra d’Abruzzo si concede un ultimo slancio verso quota 2000 con la catena dei Monti Simbruini, poco conosciuta dai popoli rivieraschi adriatici, ma molto interessante sotto l’aspetto naturalistico ed ambientale. Partiamo dal nome: Simbruini deriva dal latino “sub imbribus”, cioè “sotto le piogge”. Ben 2000mm/mq/anno, ovvero: due tonnellate d’acqua per metro quadrato si scaricano, in media, ogni anno, sui versanti di questi monti che, per primi, intercettano le perturbazioni atlantiche cariche di umidità. Nonostante questo grande afflusso idrico, sui vasti pianori e nelle vallecole dei Simbruini non scorrono né torrenti, né tantomeno fiumi. Unica eccezione, il Fosso Fioio, un minuscolo torrentino che segnava, per una decina di chilometri, il confine storico tra lo Stato della Chiesa e il Regno delle due Sicilie. La gran massa delle precipitazioni non scorre in superficie, ma si infiltra nel sottosuolo per riemergere, molto più in basso, nelle numerose e copiose sorgenti del Fiume Aniene (affluente del Tevere). Camporotondo (1400m) – Cesacotta – Fosso Fioio (1290m) – Rif. Saifar (1330m) – Casino Troili (1330m) – Camporotondo (1400m) Dislivello in salita e discesa: 300m Sviluppo: 13km Tempo di percorrenza: 4 ore Trasferimento a Camporotondo con pullman granturismo con partenze da: San Benedetto del Tronto ore 6,00 – Mosciano S.A. (area di servizio Bar 101) ore 6,30 – Teramo (parcheggio Cartecchio) ore 6,50 Quota di partecipazione: 25,00...

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